Astronomia e Medicina

Astronomo: uno scienziato (persona che usa il metodo scientifico)
 che si occupa dello studio dei corpi
e dei fenomeni esterni all'atmosfera terrestre.

Astrologocolui che pratica quel complesso di credenze secondo le quali
le posizioni e i movimenti dei corpi celesti rispetto alla Terra
influiscono sugli eventi umani collettivi e individuali
.


Oggi va molto di moda la discussione sulle medicine alternative, su chi diffonde idee anti-vaccino e chi spinge i pazienti a pratiche non basate su evidenze scientifiche.
Le istituzione e altri organi del nostro paese solo da poco hanno aperto gli occhi, dopo decenni di apatica disattenzione nonostante segni e sintomi di questo movimento a-scientifico e anti-scientifico diffuso fossero ben presenti anche in attività lontane dalla pratica medica.

A me non stupiscono i ricorsi alle non-scienze (odio il termine pseudo-scienze, non sono scienze quindi vanno chiamate col loro nome NON-scienze) e nemmeno la sfiducia nella scienza, alimentati anche dalla confusione che, in alcuni ambiti, regna tra le due.

Considerare le medicine alternative come parte della medicina stessa è un po' come pensare all'astrologia parte dell'astronomia cioè credere che un oroscopo sia una visione alternativa e comunque possibile alle moderne scoperte cosmologiche! Questa strana convivenza tra scienza e non-scienza nella Medicina odierna è fonte di parte dei problemi di cui sopra. Tale confusione non è evidente né alla gente né a molti medici.

Se da una parte è difficile che l'opinione pubblica cambi il modo di pensare entro tempi ragionevoli, distinguendo tra scienza e non-scienza, è auspicabile che tale cambiamento avvenga molto più rapidamente all'interno della comunità medica.

La Medicina di oggi dovrebbe prendere le distanze dalle non-scienze affrontando uno "scisma" simile a quello che l'astronomia ha portato a termine con l'astrologia verso gli inizi del novecento. Tale processo iniziò con Copernico quasi quattro secoli fa, quando si passò dal credere ciecamente in ciò che avevano scritto e detto Aristotele e Platone, al cercare di conoscere il mondo attraverso l'interazione con esso.

Per fare l'astronomo (o il medico) serve uno specifico titolo di studio e un percorso formativo non perché esso identifichi un portatore di sapere assoluto e infallibile, ma per sancire che quella persona ha accumulato una serie di conoscenze che l'umanità ha sviluppato nei secoli attraverso il metodo scientifico, ottenute tramite un lavoro di comunità, verificato, aperto e in continuo miglioramento.

Per fare l'astrologo (o l'alternativo) non deve servire alcun titolo, perché il suo sapere non si basa su un metodo ma su scritti che non hanno un riscontro verificato nella realtà e che si fondano su un credo statico.

Manca la netta separazione, almeno in ambito medico, tra chi pratica la scienza e chi la non-scienza; tra chi ha un titolo di studio e lo usa per applicare quel complesso di conoscenze comunitarie, verificate e in continuo cambiamento e chi, invece, ha lo stesso titolo di studio e lo usa per somministrare una rassicurante, ottocentesca e inutile assolutezza.

Senza una netta separazione tra scienza e non-scienza si alimentano solo incomprensioni dalle quali nascono inganni e truffe. Dovrebbe essere chiarito a tutti (soprattutto ai medici) che un "alternativo" non può essere considerato un medico (chissà quando ci arriveremo!) così come un astrologo non è un astronomo.

Essendo poi ciascun cittadino libero di scegliere, sceglierà a modo suo, ma una volta stabilita una netta separazione la confusione (che oggi esiste) non sarà una scusante!

Basta poco per limitare truffe e inganni... solo un po' di chiarezza!


Questa è una mia personale e parziale visione del problema: da fuori (non essendo medico) e da dentro (essendo paziente).

(modoficato il 27/04/2017)

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