Anche nello spazio si comincia a riciclare

È oramai da qualche anno che i privati si stanno letteralmente "lanciando nello spazio". La NASA, dal canto suo, sta spingendo verso questa direzione delegando a società private alcuni tipi di servizi dopo la fine del progetto Space Transportation System (detto comunemente Space Shuttle) e per dedicare tutte le sue risorse a progetti all'avanguardia come il ritorno dell'uomo sulla Luna, l'atterraggio su un asteroide e in fine su Marte. Tutto ciò attraverso lo sviluppo del programma NASA's Space Launch System del quale la navicella Orion, lanciata poche settimane addietro, è soltanto il primo tassello.

SpaceX è una di quelle società private che puntano allo spazio (il fondatore è anche cofondatore di PayPal). Essa ha preso in appalto dalla NASA dodici lanci di rifornimento alla Stazione Spaziale e, in futuro, potrebbe ottenere la certificazione per trasportavici anche esseri umani. SpaceX è una delle sempre più numerose società spaziali private che stanno nascendo negli USA e in Russia. Al suo attivo ha due vettori il cui fiore all'occhiello è il Falcon 9 che, l'8 ottobre scorso, ha messo in orbita con successo la navicella Dragon per il rifornimento della Stazione Spaziale. Samantha Cristoforetti, proprio in questi giorni, si stava allenando con il braccio robotico presente sulla ISS per catturare la seconda capsula Dragon, che sarebbe dovuta partire domani 19 Dicembre, ma la SpaceX ha ritardato il lancio all'anno prossimo per fare ulteriori test. Probabilmente, vista l'esplosione dell'Atlas V con a bordo il cargo Cygnus della ORB (altra azienda privata) che lo scorso ottobre doveva rifornire la Stazione Spaziale, la SpaceX non vuole fallire a sua volta.

Il lancio di domani doveva essere un qualcosa di nuovo nel panorama spaziale. Infatti, il primo stadio del vettore, dopo aver portato in orbita la navicella Dragon, sarebbe dovuto atterrare su una piattaforma posizionata nell'Oceano Atlantico. La SpaceX non si diceva particolarmente ottimista e stimava nel 50% la probabilità di riuscita del rientro, ma doveva essere un test e come tale qualcosa avrebbe potuto non funzionare e gli ingegneri della società lo sapevano benissimo. Comunque, il progetto concettualmente innovativo è quello di far compiere un atterraggio di precisione al primo stadio del razzo, per poi riutilizzarlo in lanci successivi; così facendo la società privata spera di risparmiare sul costo dei lanci e di conseguenza rendere più accessibile lo spazio (e guadagnarci) in un prossimo futuro.

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